Mammella tuberosa
La mammella tuberosa, o seno tuberoso, è una malformazione congenita della mammella che altera il suo aspetto e compromette le funzioni della ghiandola.
Questo aspetto colpisce circa il 5% della popolazione femminile e di solito si manifesta nella pubertà, quando si verifica principalmente lo sviluppo del seno.
Questa condizione può quasi sempre essere trattata con successo attraverso procedure progettate per arrotondare la forma del cono del seno e fornire pienezza e portanza a seni privi di tali caratteristiche.
Questa malformazione può assumere diversi aspetti, tra i quali:
- forma conica con areola ingrandita;
- base del seno insolitamente stretta;
- spaziatura significativa tra i seni;
- pelle del seno stretta sotto il capezzolo;
- piega inframammaria scarsamente definita o assente;
- aspetto piatto alla metà superiore del seno.
Alcune donne sperimentano la condizione solo in un seno.
Come avviene la prima visita?
Durante la visita il seno verrà esaminato nella forma, nel volume, nella qualità della pelle e nel posizionamento del complesso areola-capezzolo.
Sarete invitate a raccontare le vostre aspettative e io, per guidarvi, vi mostrerò delle immagini di altri interventi, in modo da rendere evidente l’effetto estetico su casi simili al vostro.
Per la prima visita è importante portare tutto quanto possa descrivere la vostra storia medica.
Oltre alla rilevazione delle caratteristiche fisiche, come il grado di dismorfia o il tipo di pelle, infatti, vengono raccolte informazioni relative allo stato di salute, all’ereditarietà di certi disturbi, alle malattie contratte, alle allergie, agli interventi subiti o alle terapie in corso.
Un’accurata anamnesi servirà a rilevare eventuali controindicazioni o limitazioni alla chirurgia.
L’intervento
La mammella tuberosa può essere corretta attraverso diverse tipologie di interventi:
1) mastopessi, che si effettua per risollevare un seno cadente e modificare la forma e la dimensione dell’areola; può essere applicato solo in caso di mammella tuberosa di tipo 1 e 2;
2) lipofilling, che permette di rimuovere il tessuto adiposo da un’area corporea dove è abbondantemente presente e di trasferirlo in altre aree anatomiche svuotate o prive di volume; tuttavia, una volta iniettato, il grasso tende a essere parzialmente riassorbito dal corpo;
3) mastoplastica correttiva con protesi, che permette di ripristinare la forma del seno attraverso specifiche incisioni effettuate sul tessuto ghiandolare della mammella, volte a rilasciare il tessuto cutaneo e ad abbassare il solco sottomammario.
Il post-operatorio
Dopo la procedura sarà necessario indossare un reggiseno contenitivo e una fascia compressiva per circa un mese.
Lividi e dolore nella zona del seno sono normali, e quest’ultimo può essere risolto tramite l’assunzione di antidolorifici.
La guarigione è graduale e si può tornare al lavoro entro due settimane circa (ovviamente a seconda del tipo di lavoro svolto).
Inoltre, bisogna evitare di sollevare pesi o fare attività fisica vigorosa per 6 settimane, mentre l’attività aerobica leggera può essere iniziata alla terza settimana dopo l’intervento chirurgico.

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