Sconfiggi lo xantelasma e ritrova la bellezza del tuo sguardo: scopri il trattamento giusto per te!

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Lo Xantelasma a livello delle palpebre (Xanthelasma palpebrarum) è una condizione tanto spiacevole quanto diffusa, spesso bilaterale, che rappresenta la più comune forma di xantoma cutaneo (termine medico che indica, banalmente, un accumulo di grasso sotto la pelle). 

Si tratta di un fenomeno che si presenta tipicamente nel corso della mezza età o della terza età, tanto comune a livello della regione palpebrale, con un’incidenza di poco maggiore nel sesso femminile. Gli xantelasmi si manifestano come macchie giallastre, piane o rilevate, localizzate in genere sul lato mediale delle palpebre. 

Sì, gli xantelasmi sono molto antiestetici e inficiano in modo importante sulla bellezza dello sguardo. La buona notizia è che i trattamenti disponibili per eliminarli sono diversi e tutti efficaci; li vedremo insieme nel corso di questo articolo!

Xantelasma: quali sono le cause?

È bene precisare subito che lo xantelasma può essere un importante marker di una sottostante patologia sistemica. In linea di massima, risulta quasi sempre associato ad aumentati livelli di iperlipemia, ovvero di un aumento patologico del colesterolo e/o dei grassi nel sangue, specialmente nei soggetti maschi. La comparsa di queste lesioni prima dei quarant’anni, inoltre, è fortemente indicativa della presenza di una ipercolesterolemia famigliare.

La forma associata di dislipidemia più frequente (ovvero di anomalia a carico dei lipidi) è il tipo IIa, sebbene possono anche essere riscontrati tipi IIb e III. I pazienti con il più alto tasso di recidiva sono quelli con livelli di colesterolo elevati in maniera persistente.

Cosa fare, quindi, in primis? Sicuramente uno screening ematologico, consigliato prima di intervenire con qualsiasi azione terapeutica. 

Com’è naturale, comunque, lo xantelasma può essere rimosso senza particolari difficoltà.

I sintomi

Lo xantelasma non presenta sintomatologia, e non è da considerarsi qualcosa che può interferire con la vista, fortunatamente. Tuttavia, si tratta di lesioni molto brutte, che possono comparire in breve tempo e crescere parecchio, diventando anche molto grandi.

Diagnosi 

La diagnosi è di natura clinica, e può essere eseguita semplicemente osservando il paziente. Di solito, si manifestano lesioni giallastre soffici, sia piane che rilevate, e più spesso localizzate a livello del canto mediale.  

Sul piano istologico, invece, sono evidenziabili istiociti ripieni di grassi proprio a livello dermico. Preciso che l’esame istologico di solito non è necessario, a meno che non siano presenti lesioni in qualche modo atipiche che possono essere legate a patologie come: 

  • cirrosi epatica;
  • ipotiroidismo; 
  • sindrome nefrosica; 
  • proteinosi lipoide; 
  • malattia di Erdheim-Chester (disordine sistemico che causa, in particolare, lesioni indurite).

Rischi 

Trattandosi di una condizione in tutto e per tutto benigna, non esistono rischi per la salute del paziente direttamente legati agli xantelasmi, senonché, come precedentemente accennato, questi possono indicatori di una condizione sistemica di squilibrio metabolico, la quale andrebbe indagata sempre prima di eseguire qualsiasi trattamento.

È altresì importante dare le necessarie indicazioni al paziente per proteggere l’epidermide dopo il trattamento fino al ritorno alla normalità, al fine di scongiurare discromie cutanee della parte in questione. 

Cure e trattamenti

La terapia prediletta per gli xantelasmi consiste nella loro escissione chirurgica (per lo più se si tratta di lesioni dure, profonde e maggiori di 3 mm). Diversamente, si può ricorrere ad altre tecniche meno invasive e meno costose, che possono essere eseguite in ambulatorio applicando creme anestetiche topiche.

L’intervento chirurgico è rapido e del tutto indolore. Nello specifico, quando si propende per l’escissione chirurgica, viene proposto di solito un intervento di blefaroplastica, con annesso rimodellamento palpebrale. Grazie al cielo, in questo caso non si devono proprio temere cicatrici visibili. Il risultato, al contrario, sarà sempre molto naturale e altrettanto armonioso.

Se si opta per una tecnica laser, invece, il mio consiglio cade sul CO2 pulsato. Lo xantelasma verrà in questo caso vaporizzato tramite un’ablazione molto precisa e accurata degli strati cutanei e, al contempo, la zona circostante verrà fotocoagulata. Bisogna sempre considerare che, a differenza della rimozione chirurgica, la rimozione laser potrebbe far comparire una lieve discromia biancastra della zona trattata. 

Esistono anche i peeling chimici che, sfruttando delle sostanze come l’acido tricloroacetico, possono eliminare le lesioni benigne della cute tramite un processo di erosione controllata dei tessuti. 

Qualsiasi sia l’intervento per cui opterete, c’è un minimo comune denominatore per quanto riguarda il risultato: ritroverete uno sguardo bello e, senza dubbio, completamente ringiovanito.

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