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Con la mastopessi si interviene per correggere uno spiacevole inestetismo, la ptosi mammaria, ovvero il cedimento naturale del seno.
Obiettivo principale dell’intervento è risollevare il seno e riposizionare l’areola e il capezzolo al centro del cono mammario, donando al seno un aspetto più giovane e tonico.
Per questo motivo è più noto come intervento di lifting al seno.
Mastopessi: quando è utile
La perdita o l’aumento di peso, un numero elevato di gravidanze e il fumo di sigaretta sono solo alcuni dei fattori che possono favorire, soprattutto con l’avanzare dell’età, la ptosi mammaria.
Il seno tende a cedere verso il basso, si svuota e si riduce.
La mastopessi interviene per riposizionare il seno nella sede originaria e, pur non intervenendo per aumentarne il volume, l’aspetto al termine dell’intervento è quello di un seno giovane, ben allineato e simmetrico.
Il risultato finale è assolutamente naturale.
La ptosi mammaria è classificabile in 4 diversi stadi e il chirurgo, solitamente, decide di intervenire solamente in presenza di ptosi di secondo grado o superiore, perché la mastopessi è una procedura medica chirurgica alquanto complessa.
Non è una condizione grave, né tantomeno mortale, ma la ptosi mammaria può provocare gravi ripercussioni fisiche, emotive e psicologiche sulle donne, in considerazione del valore simbolico e sessuale che il seno rappresenta, arrivando persino a condizionarne l’abbigliamento e la vita affettiva.
Mastopessi: i dettagli dell’intervento
Trattandosi di un intervento chirurgico, eseguito generalmente in day hospital in 2 o 3 ore, la mastopessi prevede una preparazione preoperatoria, che il medico definisce e che il paziente deve seguire ed eseguire scrupolosamente, di cui fanno parte gli esami preoperatori, il digiuno dalla sera precedente e l’interruzione del consumo di sigarette, ad esempio.
L’intervento si esegue in anestesia locale o in anestesia generale, a seconda del parere del chirurgo e il ritorno a casa avviene al massimo il giorno dopo l’intervento, con un periodo di riposo di circa 48 ore.
In caso di attività lavorativa che richiede sollevamento di pesi o particolare stress fisico, in generale, è consigliato un riposo anche di quindici giorni.
L’intervento prevede la rimozione di una parte del tessuto cadente con conseguente unione dei due lembi.
Tale azione solleva di fatto il seno.
A volte, però, non è sufficiente alzare solamente il seno, perché questo risulta svuotato.
In questi casi l’intervento di mastopessi si può eseguire con l’inserimento di protesi mammarie, che vanno a riempire e aumentare il volume del seno svuotato.
La mastopessi, quindi, si può eseguire anche contestualmente ad altre tecniche per modificare forma e volume del seno.
Il post-intervento
Le complicanze post-intervento sono molto rare e si risolvono totalmente.
Le cicatrici, permanenti, sono suturate con un materiale molto sottile che diventa sempre meno evidente con il passare dal tempo.
Dopo l’intervento potrebbero comparire lividi e dolore, questi ultimi risolvibili con specifici farmaci, ed è necessario indossare un reggiseno specifico e una fascia compressiva per circa un mese.
Per le sei settimane successive all’intervento è vietato fare attività fisica intensiva e sollevare pesi, ma si può eseguire un leggero allenamento già ad una settimana dall’intervento.
Si può tornare a lavoro, o comunque alla regolare vita quotidiana, dopo pochi giorni, ma naturalmente tutto dipende dai tempi di recupero individuali e dal tipo di intervento a cui ci si è sottoposti.
I consigli del chirurgo
Sottoporsi a mastopessi non è un semplice trattamento di bellezza, ma si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico che richiede grande preparazione da parte del medico chirurgo e uno staff al suo servizio altrettanto professionale.
Prima di decidere di intraprendere questa strada per eliminare eventuali difetti estetici, è bene scegliere accuratamente il centro a cui affidarsi.
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