La mastoplastica è un intervento chirurgico al seno molto diffuso, al quale la donna si sottopone per vari motivi, che possono essere di natura estetica o sanitaria.
La mastoplastica può essere di due tipi:
- Mastoplastica additiva.
- Mastoplastica riduttiva.
La mastoplastica additiva
Fra tutti gli interventi di chirurgia estetica, quello di mastoplastica additiva è il più richiesto da parte delle donne.
Si ricorre alla mastoplastica additiva per aumentare il volume del seno o per migliorarne la forma.
E’ un intervento chirurgico dedicato a chi ha un seno molto piccolo o poco sviluppato e a tutte quelle donne alle quali un seno “normale” si è modificato perdendo volume e tonicità.
Questo può avvenire in seguito a gravidanze, allattamento, dimagrimento o invecchiamento.
I requisiti
Perché la mastoplastica additiva sia possibile, è necessario che lo sviluppo ormonale della donna sia completo, quindi di norma dopo i 18 anni.
E’ sempre necessario rivolgersi a professionisti seri.
Un medico chirurgo specialista in chirurgia plastica o estetica ha le competenze indispensabili per far accostare la paziente all’intervento in maniera consapevole ed informata.
Il chirurgo valuta le motivazioni che spingono la paziente alla mastoplastica additiva e, dopo aver acclarato che l’intervento è possibile:
- Valuta l’anamnesi generale.
- Effettua la misurazione del seno e del torace.
- Testa la tonicità della pelle.
- Identifica la posizione delle ghiandole mammarie.
Ovviamente, si avvale di esami di laboratorio, elettrocardiogramma e radiografie al torace.
La paziente può scegliere, insieme al suo medico, forma e dimensioni del seno che intende realizzare, tenendo presente sempre le proporzioni del corpo.
La bellezza deriva dall’armonia delle parti e in questo il chirurgo sarà ottimo consigliere.
L’operazione di mastoplastica additiva
L’intervento di mastoplastica additiva è sempre praticato in anestesia locale e richiede un solo giorno di degenza.
L’atto chirurgico in sé dura all’incirca due ore.
Le protesi scelte vengono collocate accedendo:
- Da solchi sottomammari.
- In via ascellare.
- In via periareolare.
A discrezione del chirurgo.
Mastoplastica additiva: il post operatorio
Durante i primi giorni dopo l’intervento di mastoplastica additiva, i seni potrebbero presentarsi piuttosto alti ma in poche settimane si definiscono le posizioni corrette e il seno avrà un aspetto del tutto naturale.
Il post operatorio non è particolarmente doloroso o problematico.
In pochi giorni, la paziente può riprendere le normali attività quotidiane e lavorative e, dopo un mese, anche una leggera attività sportiva.
I rischi dell’intervento di mastoplastica additiva
L’intervento di mastoplastica additiva è molto sicuro e la professionalità dello specialista garantisce un esito positivo.
Tuttavia, ogni intervento comporta dei rischi, generici o specifici, a proposito dei quali il medico terrà informata la paziente.
Vediamo quali:
- Rischi generici derivati dall’anestesia.
- Creazione di ematomi (possono essere normali o richiedere un ritorno in sala operatoria per un drenaggio).
- Errato posizionamento delle protesi con conseguente asimmetria mammaria (potrebbe richiedere una correzione operatoria)
- Problemi di cicatrizzazione: cedimento dei punti di sutura o allargamento delle cicatrici, risolvibili ambulatoriamente
- Contrattura capsulare: ovvero l’indurimento dei tessuti che inglobano le protesi (è necessario un intervento di capsulectomia)
La mastoplastica riduttiva
La mastoplastica riduttiva è l’intervento per ridurre un seno eccessivamente prosperoso.
Quando ricorrere a mastoplastica riduttiva
La grandezza del seno in ciascuna donna dipende da fattori genetici, ormonali, ponderali e dalla corporatura.
Ma un seno grande può portare problematiche notevoli e condizionare in negativo la vita della donna.
Infatti più che a fini estetici, la mastoplastica riduttiva è tesa a risolvere:
- Irritazioni cutanee croniche nella parte inferiore del seno.
- Dolore cronico a schiena, collo, spalle, cervicale.
- Postura scorretta.
- Solchi dolorosi alle spalle dovuti alle bretelle del reggiseno.
Inoltre, un seno eccessivo causa impedimenti o restrizioni nella vita quotidiana per esempio nella scelta e nell’indosso degli indumenti, nello svolgere agevolmente attività fisica, nella posizione del sonno.
Tutto questo provoca alterazioni nello stile di vita della donna, che si rivolge allo specialista per programmare un intervento di mastoplastica riduttiva.
I requisiti
La mastoplastica riduttiva può essere eseguita a qualunque età ma sempre a sviluppo ormonale compiuto.
L’unico limite che s’impone è attendere di portare a termine i progetti di maternità, per evitare che quei cambiamenti che interessano il seno durante la gravidanza compromettano le finalità dell’intervento.
Lo specialista, dopo aver valutato lo stato generale della paziente, gli esami di laboratorio e l’ultima mammografia, procede con l’intervento chirurgico.
E’ necessario che chi decida di procedere con la mastoplastica:
- Perda peso, se è obesa o sovrappeso.
- Interrompa qualunque terapia ormonale e contraccettiva.
- Smetta di fumare.
L’operazione di mastoplastica riduttiva
Durante l’intervento, il chirurgo elimina parti del tessuto mammario, sia adiposo che ghiandolare e cutaneo e prosegue col rimodellamento dell’area interessata dall’areola e dal capezzolo.
La procedura della mastoplastica riduttiva è piuttosto invasiva e prevede incisioni più evidenti rispetto alla mastoplastica additiva.
Di solito, viene somministrata anestesia generale e il ricovero è più lungo, durando tre o quattro giorni.
mastoplastica riduttiva: il post operatorio
Durante la prima settimana successiva all’intervento, il seno può apparire gonfio, con ematomi e dolorante.
Sono sintomi che svaniscono entro due settimane.
Anche le cicatrici risulteranno più evidenti per un periodo più o meno lungo.
Sono necessari circa due mesi perché assumano una colorazione naturale e l’aspetto della pelle migliori.
I rischi
Anche la mastoplastica riduttiva porta l’eventualità di rischi:
- Insensibilità al capezzolo. Può essere un disturbo temporaneo dovuto allo scarso apporto sanguigno al tessuto.
- Impedimento all’allattamento. Quando il capezzolo viene riposizionato si può compromettere la funzionalità dei dotti galattofori.
- Evidenza delle cicatrici, specie se l’ingresso avviene in verticale, sotto il capezzolo. Per questo si predilige ingresso dal solco sottomammario.
- Asimmetria mammaria. Potrebbe richiedere un nuovo intervento.
Quest’ultimo rischio è da considerarsi nullo quando la paziente si affida ad un chirurgo plastico esperto.
Mastoplastica additiva e riduttiva: è importante sapere che non esistono evidenze di correlazione tra mastoplastica additiva e insorgenza di cancro al seno.