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Tutte le donne hanno avuto a che fare almeno una volta nella vita con tale patologia, direttamente o indirettamente.
Purtroppo, è la neoplasia più diffusa del gentil sesso e in questo breve articolo, cercherò di racchiudere, in modo succinto e fruibile alcune informazioni base.
Innanzitutto, occorre localizzare la patologia, anche se sembra scontato, ma occorre sempre partire dal facile e scontato, per poi passare via via al complesso, e per farlo si parte dall’anatomia.
La mammella, chiamata anche seno o più volgarmente tetta, si collocano nella parte anteriore del torace e sono di numero pari. Si sviluppa dalla gabbia toracica, anteriormente fino al complesso areola capezzolo, che solitamente, rappresenta la punta più anteriore della mammella. Nella mammella vi sono cute, sottocute, ghiandola mammaria, fascia muscolare e i due muscoli pettorali: grande e piccolo.
Questa malattia colpisce la componente ghiandolare della mammella.
Fortunatamente, specie nella regione Emilia-Romagna, abbiamo uno screening mammografico organizzato molto bene ed efficiente. Questo ha permesso, negli ultimi dieci anni, di abbattere notevolmente l’incidenza di neoplasie mortali, proprio grazie all’importantissima: diagnosi precoce.
Altro fattore ancora più importante per prevenire questa patologia è l’autopalpazione; significa che la donna si tocca con lo scopo della ricerca di neoformazioni nodulari.
Nella eventualità che vi sia un riscontro di tale massa, ovviamente occorre rivolgersi al proprio medico di base per intraprendere un percorso diagnostico-strumentale, al fine di diagnosticare la natura di tale nodulo.
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